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16/04/2013
Mutuo: le banche spingono il tasso fisso
Osservando la riduzione degli spread sui mutui si nota che sui mutui a tasso variabile sono stati tagliati 5 punti base (dal 2,85% al 2,8%), mentre sui mutui a tasso fisso sono stati tagliati ben 20 punti base (dal 3 al 2,8%): segno che le banche vogliono spingere questo tipo di prestito.
Dalla primavera 2013 i mutui a tasso fisso sono quindi diventati più competitivi: ma quanto costano in realtà?
Per un mutuo di 150mila euro a 20 anni si paga, nel migliore dei casi, un Taeg (Tasso annuo effettivo globale) del 5,23% (la media è oltre il 5,5%). Il variabile più conveniente, invece, va da 3,2 a 3,4%. In termini di rata mensile, si ha una differenza di circa 170 euro al mese.
I mutui a tasso variabile, a breve termine, sono sicuramente più vantaggiosi, ma bisogna tenere presente che, in futuro, i tassi saranno destinati a salire: è previsto un aumento nei prossimi 5 anni, ma dovrebbero comunque restare minori rispetto a quelli fissi.
Nonostante questo, bisogna precisare che, anche se la stima macroeconomica dell’Europa è negativa ed è quindi difficile pensare ad un sostanzioso aumento dei tassi variabili, la schizofrenia dell’economia è tale da non lasciare molto spazio alle previsioni.
Inoltre, un tasso fisso finito “d’occasione” non è molto superiore alla media dei tassi variabili sul lungo periodo, e potrebbe essere quindi da valutare ragionando sull’intero piano di ammortamento.
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